Il resoconto apparso sul Piccolo sulla manifestazione Ulisse del 28 febbraio.
Turisti su due ruote, autorità assenti
Una carovana di settanta ciclisti ha attraversato ieri la città. Erano i soci delle associazioni regionali aderenti alla Fiab, la Federazione Italiana Amici della Bicicletta. I 40 appassionati delle due ruote giunti da fuori Trieste sono partiti da Draga Sant’Elia e hanno percorso la ciclopista della Val Rosandra. Alla fine della pista ciclabile, all’infopoint di San Giacomo, hanno trovato ad aspettarli i soci dell’Ulisse-Fiab, l’associazione organizzatrice della giornata. «Abbiamo promosso questa manifestazione per condividere con gli altri cicloturisti la bellezza di questo percorso» racconta Luca Mastropasqua, presidente di Ulisse-Fiab. Operazione pienamente riuscita, a giudicare dai commenti entusiasti dei partecipanti. «È stata la prima volta che ho affrontato questo percorso: bellissimo, con scenari ”da film”» racconta Gabriella Lotto, dell’associazione A Ruota Libera di Pordenone. «Però mi hanno detto con il sole è ancora più bella – ha aggiunto guardando il celo grigio – quindi sicuramente ritornerò presto a Trieste». «Avevo già percorso la ciclopista della Val Rosandra in passato» dice Renato Chiarotto dell’associazione Amici del pedale-Codroipo. «È un gioiello che andrebbe sfruttato maggiormente in chiave turistica, uno dei percorsi più belli a livello europeo. Peccato che non venga effettuata nessuna manutenzione: il rischio è che la pista in poco tempo venga ”mangiata” dalla vegetazione» . Guadandosi intorno non si può fare altro che dargli ragione. L’info point allestito per promuovere la pista è abbandonato, coperto di scritte e graffiti. Tutt’intorno regna l’immondizia. Al randez vous all’infopoint erano stati invitati i rappresentanti del Comune e della Provincia, ma all’appuntamento non si è presentato nessuno. «Probabilmente si vergognavano di venire in un luogo così degradato» ha ipotizzato qualcuno. L’associazione Ulisse (www.ulisse-fiab.org) è nata per promuovere l’uso della bicicletta e per incentivare una mobilità sostenibile. Lo fa attraverso un fitto calendario di iniziative ”cicloambientaliste”, volte a tutelare e valorizzare la natura e l’ambiente, ma anche attraverso manifestazioni di sensibilizzazione per promuovere l’utilizzo urbano di quello che è il mezzo di trasporto verde per eccellenza. «Le pubbliche amministrazioni sono convinte che Trieste sia una città non adatta all’utilizzo delle biciclette, ma non è vero» ha detto Luca Mastropasqua. «In realtà per avere una città più adatta a questo mezzo basterebbero pochi investimenti, come delle segnaletiche verticali e orizzontali che tengano conto della presenza e delle necessità dei ciclisti». «L’automobile scatena l’aggressività, mentre la bicicletta avvicina le persone» ha detto Mastropasqua prima di ritornare in sella. Il gruppo ha infatti continuato la giornata visitando il castello di San Giusto, per poi proseguire verso l’arco di Riccardo, Cavana, piazza Unità, e tutto il centro cittadino. Pedalando, ovviamente.
Giovanni Ortolani