Quattro forature nei primi chilometri e un passaggio obbligato nel fango sono state le premesse della gita di domenica 20 settembre in Istria.
Sembrava un inizio quasi disastroso ma in un gruppo di più di trenta persone si trovano subito le risorse per superare simili banalità.
In breve le ruote sono state riparate ed il fango è stato rimosso da freni bloccati e da copertoni.
Questi piccoli contrattempi non hanno fatto venir meno il buon umore generale favorito dalla bella giornata di sole e dalla buona compagnia, anche se, a dire il vero, non tutti hanno gradito il fango, pensando al lavoro di pulizia da fare nel dopogita.
E’ stata apprezzata la visita alla grande casita e dopo un tratto di strada statale percorso con prudenza si è piacevolmente pedalato verso il mare attraverso una non trafficata strada secondaria tutta in leggera discesa in direzione di Santa Fosca, senza pensare che, ad ogni discesa, prima o poi, dovrà corrispondere una salita.
In seguito lungo il mare da Barbariga a Peroi e poi a Fasana dove si è fatta la sosta per il pranzo, chi al sacco, chi nelle trattorie del porticciolo e c’è stato anche chi ha approffittato per fare un bel bagno di mare.
Esaurita la sosta , di nuovo in cammino verso Stignano dove una parte del gruppo ha affrontato l’unico impegnativo sterrato che ci ha portato sulla sommità di una altura dove c’è un ex forte austriaco. Da qui magnifico panorama a 360 gradi.
A Stignano la comitiva di nuovo riunita è ripartita per raggiungere Pola, e proseguire per Gallesano per chiudere poi il giro a Dignano.
In questo ultimo tratto il piacere della dolce discesa della mattinata è stato pagato recuperando i circa 150 metri di dislivello da un gruppo sgranato di ciclisti secondo velleità e possibilità.
Alla fine tutti soddisfatti. Trentasei partecipanti più il capogita che questa volta ha smentito la fama di conduttore di gite “toste” (per gli ulissi, si intende) è ha proposto una gita per tutti , per i più giovani Matteo, Tommaso e Chiara (5 anni) a Mario il più maturo (86 anni, grande Mario !).
Grazie a tutti.
Giorgio