Da anni sull’affascinante strada costiera di Trieste si consumano incidenti stradali che vedono spesso i ciclisti come vittime.
La tragedia che ha coinvolto un ciclista l’11 gennaio deve richiamare tutti alle proprie responsabilità nei confronti degli utenti deboli della strada.
Gli automobilisti che troppo spesso sono accecati dal mito della velocità a tutti i costi, le forze dell’ordine che per ragioni spesso indipendenti dalla loro volontà non presidiano le strade più pericolose e gli amministratori che non creano le infrastrutture per creare condizioni di sicurezza. Ogni anno la strada costiera è percorsa da decine di migliaia di ciclisti, cittadini di Trieste e circa 30.000 cicloturisti proveniente dall’Italia e dall’estero. Tutti accomunati dall’irresistibile fascino di questa panoramica e dalla preoccupazione per le numerose lapidi e fiori che si vedono ai bordi della strada.
Che cosa si sta facendo per migliorare la sicurezza di questi utenti? Come FIAB da tempo sosteniamo presso le amministrazioni comunale e regionale la necessità di realizzare quanto prima un percorso ciclabile sicuro attuando nello stesso tempo una riduzione del limite di velocità. Percorrere i 10km della costiera a 60kmh invece 80kmh vuole dire due minuti in tempo di più, un prezzo insignificante a fronte delle vittime che si potrebbero evitare. Un provvedimento che andrebbe a beneficio non solo dei ciclisti ma di tutti gli utenti della più bella strada costiera d’Italia. Auspichiamo che lo studio di fattibilità che la Regione sta attuando sia completato celermente e che il successivo iter progettuale sia attuato con alta priorità. Infine una segnaletica di attenzione per gli automobilisti sulla presenza di ciclisti potrebbe essere attuata rapidamente per un primo contributo alla sicurezza.
Luca Mastropasqua, Presidente FIAB Trieste Ulisse