Rive, pronto il progetto della pista ciclabile
di Pietro Comelli
In bicicletta dal Carso a Barcola, passando per il waterfront delle Rive. Una pista ciclabile al momento solo virtuale, ma realizzabile, stando almeno al progetto preliminare messo a punto dal Comune.Il percorso da piazza Libertà a Barcola, infatti, esiste già da un pezzo mentre quello da via Orlandini a Draga Sant’Elia (con la possibilità di arrivare fino a Capodistria) è in dirittura d’arrivo; manca invece all’appello un tracciato cittadino che da piazza Libertà consenta ai ciclisti di raggiungere il centro servizi di via Orlandini.Non è una cosa proprio così facile da realizzare. Bisogna destreggiarsi in mezzo alle corsie riservate alle automobili, ai marciapiedi destinati ai pedoni, ai semafori e soprattutto condividere il tracciato con l’Autorità portuale, competente sul demanio marittimo lungo le Rive. Un’area che per la sosta a rotazione e il terminal per le crociere della Stazione Marittina è stata data in gestione alla Trieste terminal passeggeri. Una spa con la quale il Comune, dopo il via libera al Comitato portuale votato anche dal sindaco Dipiazza, non sembra avere un particolare feeling.Prima della polemica, un aspetto comunque non secondario, è meglio dare un’occhiata al tracciato messo a punto negli uffici comunali dall’ingegner Giulio Bernetti e dal geometra Giulio Vascotto. Partenza da piazza Libertà direzione Rive utilizzando i marciapiede di corso Cavour (oppure la bretella, dopo un apposito accordo con l’Autorità portuale), prosecuzione fino alla Stazione di Campo Marzio costeggiando il marciapiede (e qui sorgono i problemi con Authority e Trieste terminal passeggeri) fino in via Giulio Cesare, proseguendo a destra lungo passeggio Sant’Andrea fino a largo Irneri.A questo punto il ciclista proseguirà lungo viale Campi Elisi fino a via Von Bruck con alla propria destra la Torre del Lloyd. E poi? Impossibile risalire per via San Marco, a causa del traffico e della pendenza. Per raggiungere via Orlandini bisognerà costeggiare il gasometro di via D’Alviano e, con la bici in spalla, raggiungere il centro servizi di via Orlandini attraversando a piedi il giardino (in futuro potranno essere realizzati degli impianti di sollevamento).«È l’unico tracciato possibile, non ci sono alternative», dicono in coro l’assessore Maurizio Bucci, con delega all’Urbanistica, assieme a Bernetti e Vascotto. Aggiungendo che il tutto è già finanziato dalla Regione (200mila euro). E allora dove sta il problema? La fascia d’ingombro dell’itinerario ciclabile in zona demaniale marittima, colorata di verde o di rosso, andrà ad occupare circa 3 metri (2,5 per la pista e altro mezzo metro di sicurezza); costringendo a una revisione dei posti auto a rotazione lungo le Rive, ridotti di 16 unità per il conseguente spostamento della sosta parallela al marciapiede e non più a pettine.«Non vogliono concedere quegli spazi per motivi di sicurezza, neanche che un ciclista andasse a disturbare il terminal passeggeri. La realtà è che la Ttp – sostiene Bucci – non vuole perdere posti auto. È una questione economica, come già accaduto in altre situazioni». Una dura polemica che l’assessore all’Urbanistica e al Turismo, dopo gli scontri nel recente passato sullo «scippo» delle crociere, rinfocola citando il progetto della pista ciclabile cittadina «indispensabile per la crescita turistica». Un base di partenza, aggiunge Bucci, per sbloccare tutta una serie di contributi destinati proprio all’utilizzo della bicicletta (stalli per le due ruote, parcheggi di interscambio per le bici…).E la Ttp come replica alle accuse? «Non sono in guerra, io lavoro. Certe domande bisognerebbe rivolgerle all’Autorità portuale – dice Livio Ungaro, presidente della Ttp – mentre noi siamo una società partecipata che gestisce gli stalli e il terminal passeggeri». E aggiunge: «Gli spazi sono quelli che sono e la pista ciclabile può rappresentare un problema per la sicurezza. Già adesso abbiamo problemi con i veicoli normali, figuriamoci un domani con i ciclisti».Il progetto preliminare della pista ciclabile messo a punto dagli uffici comunali, insomma, inizia in salita come conferma anche Martino Conticelli. «Abbiamo invitato il Comune a spostare la pista ciclabile – dice il segretario generale dell’Autorità portuale – per motivi di sicurezza. Il passaggio delle biciclette può confliggere con gli accessi al terminal passeggeri».