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Caro diario, vorrei raccontarti la gita Bici + treno organizzata dall’Ulisse – Federaz. Ital. Amici della Bicicletta di Trieste da Padova a Bassano del Grappa e ritorno sugli argini del Brenta e del Muson dei Sassi
Il viaggio si presentò subito avventuroso sin dal momento delle adesioni, giacché le previsioni del tempo erano terroristiche. Le defezioni erano in agguato, tutti convinti della pioggia torrenziale prevista per sabato.
Rinunciarono subito: Mario, Elio e Mira,
Martina fece una telefonata allarmistica (memore della pioggia disastrosa del weekend precedente a Trieste);
Massimiliano scrisse un’e-mail preoccupata;
Alla fine vennero in stazione:
I convinti con bici: Otty con Andrea malato, Luisella e Luca, Andrea M., Giorgio N., Giovanna e Zlatko , Alessandra
I non convinti con bici: Martina, Massimiliano
I non convinti senza bici: Elisabetta e Carla
Ci aspettavano a Padova:
Il capogita Roberto Bertagnin (costruttore di bici e forte meccanico), la Giuse di Novara (già famosa partecipante delle vedrette di Ries) Luisa treccia d’argento, Alessandro vecchia conoscenza al carso bora 2008, e Francesco M. il botanico, che ci accompagnarono per il giro di Padova quasi notturno.
Piovve si ma solo la notte e la mattina dopo, da Padova iniziammo la pedalata lungo gli argini del Brenta tra il verde e il caldo sole che ci accompagnò per tutti i due giorni.
Le cose interessanti che vedemmo in bicicletta :
– La certosa di Vigodarzere monastero certosino in abbandono (adatto per una comune)
– Il platano trecentenario che sta nel suo parco
– Punto della deviazione del Brenta con un canale di approvvigionamento dell’ acqua per Padova
– Villa Contarini poi Camerini a Piazzola sul Brenta che rappresenta con le sue meraviglie il linguaggio della scenografia dell’epoca (500) : la sala della chitarra rovesciata dall’acustica perfetta, il giardino con vasche e peschiere, la sala delle conchiglie, la prospettiva dei corridoi che raggiunge i 178 m. ecc.
– Bassano del Grappa con il suo ponte in legno più volte distrutto e sempre ricostruito su disegno del Palladio
– Castelfranco Veneto con la fortezza che il fiume Muson demarcava in maniera naturale il territorio del comune di Treviso da quello di Padova e Vicenza. Il suo Duomo con la pala del Giorgione appena appena visibile perché la cappella stava al buio durante la messa della festa di san Giustino
L’Orto Botanico di Padova (Hortus simplicium pensato da Daniele Barbaro traduttore di Vitruvio) con il disegno architettonico del cerchio col quadrato inscritto
Le cose che accaddero:
L’idea impressaci dal Bertagnin fin dal mattino di sabato che la giornata si sarebbe svolta in maniera molto soft perché i chilometri erano pochi, circa 40. La realtà fu che alle ore 19,00 eravamo ancora in sella che affannosamente in alto sul lungo argine del Brenta, stradina a binario fra erba alta, pedalavamo ormai alla luce suggestiva del tramonto dopo essere passati sotto un quasi inspiegabile arcobaleno (arc en ciel completo), dopo aver soccorso un ciclista con foratura e senza pompa che ci disse che mancavano ancora 4/5 km a Bassano. Dopo aver passato il paese di Nove (mancavano ancora 4/5 km a Bassano), dopo aver sbagliato argine (mancavano ancora 4/5 km a Bassano), alla fine, era così soft questa giornata, che arrivammo all’albergo che faceva buio, erano le 19,30 e 73 km.
Particolarità del percorso: boschi e selve, su sterrati con dislivelli e guadi (il dislivello e i guadi sono rappresentati da scorciatoie inventate dal Bertagnin e la somma delle pozzanghere di 1/2 metro l’una, piene d’acqua inventate dall’acquazzone della notte precedente).
Riepilogo delle cose che accadono con l’uso della bicicletta (anche prima della gita):
1) ci si conosce e ci si innammora (G. e Z.)
2) ci si perde alla partenza ( Francesco, Andrea M., Max, Alessandra ecc.)
3) si guarisce dalla bronchite (Andrea)
4) si vine contagiati dal raffreddore (Giorgio N.)
5) si fora la ruota (Andrea) e possibilmente a mezz’ora dalla partenza del treno (Luisella)
6) la pioggia diventa sole
7) si condivide un’esperienza avventurosa fatta di ansia di non arrivare mai a Bassano e soprattuttto in tempo per la cena prenotata
8) si beve la tagliatella (grappa di Bassano)
9) si fa la visita dell’orto Botanico guidata dal botanico Francesco Muneghina (socio Fiab)
10) si vien buttati fuori dalla camera perché ipotetici russatori
11) ecc.
Una partecipante per caso
Grande diaro !
Brava la partecipante a caso: fa venir voglia di partecipare alle avventure ulissiche.
un ulisse a caso